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Finalmente tu….

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Un racconto di GIULIA


Ed eccomi ancora una volta dietro i banchi di scuola, stavolta un master, ci tenevo molto a farlo e finalmente mi ci hanno mandato dall’ ufficio.

Tornavo in quelle aule di università dopo qualche anno, dopo aver abbandonato gli studi per il lavoro.

Un pò ero emozionata e per mantenere i piedi per terra mi ripetevo…..fa parte del lavoro Giulia, niente di più.

Dopo un paio di giorni, senza cercarla la rividi, era lei l’ organizzatrice dei master.Non la vedevo da un pò, sembrava stanca e triste ma la sua bellezza era sempre  superlativa.Mi sorrise da lontano, mi fece un cenno di saluto e si infilò nel suo ufficio.

A me non restava altro che raggiungere l’ aula e concentrarmi sulla lezione.Eppure quel giorno la concentrazione non arrivò, la mia mente riproponeva come in un flash quello sguardo….dovevo inventarmi qualcosa ma che cosa?

Continuavo a pensarci, giorno dopo giorno, fino al penultimo giorno di Master, quando appresi della sua nomina a direttrice dell’ Istituto.Ecco, mi si accese la lampadina.

Il mattino dopo mi fermai in una pasticceria, d’ istinto avrei acquistato anche il bancone dei dolci ma mi dovetti limitare ad un bel vassoio ben composto ed assortito con mille leccornie.Arrivai presto in università e prima di raggiungere l’ aula mi recai verso il suo ufficio.

Lei era già al lavoro, come di sua abitudine, sempre precisa e puntuale.Appena alzò lo sguardo mi dedicò uno dei più bei sorrisi che abbia mai visto in vita mia.

Le porsi il vassoio ed un bacio sulla guancia.Complimenti direttrice dissi, ho diritto ad un caffè alla macchinetta?Rispose….hai diritto a molto di più ma ne tu nè io ne abbiamo il tempo.Se non hai impegni, stasera, si va a festeggiare il tuo fine Master.

Non credevo alle mie orecchie, mi stava invitando ad uscire con lei….

Quel giorno, in aula, avrebbero anche potuto dirmi che la legge di gravità era in realtà inesistente che per me sarebbe stata una cosa normale.

Alla fine delle lezioni eri lì ad aspettarmi, lo sguardo di nuovo stanco e triste.Non chiesi nulla, dissi soltanto che per me avremmo anche potuto rimandare ad altra sera.No, rispose, portami da qualche parte a bere qualcosa di forte…..

Lei non aveva mai bevuto, non era nel suo stile.Mi ricordavo che era sempre stata una persona con i piedi ben piantati per terra.Entrammo in un locale, carino, luci soffuse, divanetti comodi attorno a mini tavolini rotondi….la musica di sottofondo era lieve e delicata e tutt’ attorno un leggero profumo di incenso.

Ordinai per me è per lei un Martini bianco e senza che me ne rendessi conto me la ritrovai singhiozzante fra le braccia…era come un cucciolo bagnato bisognoso di affetto…..il mio cuore stava scoppiando.Da un lato non potevo sottrarmi a lei, dall’ altro temevo che scoprisse l’ amore per lei che da anni mi tenevo dentro.

Iniziai dunque a far la scema per strapparle un sorriso, ardua impresa quella sera, stavo quasi per desistere quando eccolo spuntare il suo sorriso mentre si appoggiava alla mia spalla dicendo…stasera per me sei come il più potente balsamo passato sul cuore….la sua testa era a pochi centimetri dalla mia, i miei occhi si riempirono di lacrime, lei chiuse i sui.Mi avvicinai ancora un pò e sfiorai leggermente le sue labbra….erano di velluto e fresche come una pesca di stagione.

Temevo di averla sconvolta, non avevo mai avuto il coraggio di parlarle di me, del fatto che agli uomini, da sempre, preferisco le donne.Credo che lei abbia avvertito tutto ciò perchè aprì gli occhi, li fissò nei miei e mi sussurrò : Da anni aspettavo che ti facessi avanti, pensavo tu avessi un altra.

Pagai il conto è tenendola per mano, camminando teneramente sul marciapiedi, ci incamminammo verso casa mia.

Erano circa le otto di sera, si tolse il cappotto, fece un giro per casa e poi si sedette sul divano invitandomi a raggiungerla.Mi sedetti nella poltrona di fronte a lei, allora mi prese le mani e dolcemente mi attirò a se…le sue labbra cercarono le mie è finalmente tolsi tutti i freni al mio cuore ed iniziai a baciarla con passione.Sentivo il suo cuore battere al ritmo del mio, le sue mani su di me sembravano racchiudere tutte le carezze negate nel tempo…..

Iniziai a sbottonarle la camicia quando al mia era già voltata via….si tolse il reggiseno con un movimento che voleva dire ….sono qui e sono tua…inizia a scendere con la bocca delicatamente, baciandole prima l’ incavo sul collo e poi giocando con la lingua sui suoi capezzoli……mi afferrò un attimo la testa in modo che il mio sguardo incrociasse il suo…mi disse…Giulia, non voglio fare sesso con te, voglio fare l’ amore…..io ti amo da sempre…..allora la baciai con tutto l’ amore che scoppiava in me da tanto troppo tempo……facemmo l’ amore tutta la notte, venimmo insieme più volte ed all’ alba, quando le prime luci del sole iniziarono a filtrare nella stanza, la sua testa sul mio petto, la guardai e le sussurrai…. Benvenuta a casa nostra amore mio…