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"La verità,vi prego,sull'amore"

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Sempre tratto dagli archivi del forum.

Ovvero, le esperienze, le disillusioni, le aspettative,  il dolore ,l'amore: in sintesi, le relazioni, o almeno così dette.

Tra elefantesse bianche e mosche bianche, aggiungo io, mi sembra che la casistica della rarità sia nettamente in ribasso.

Facciamo bene a parlarne, perchè mi sembra di capire che siamo gli esemplari di una specie in estinzione.

Noi, in tali faccende affaccendate, cerchiamo di venire a capo di ragioni,  ma il bandolo della matassa da sbrogliare è spesso troppo intricato, e le emozioni si confondono,si arrendono, si crucciano,oppure,una rabbia centripeta prosegue a convergere verso il centro del nostro cuore senza soluzione.

Ora dico, poichè le vostre vicende sono state anche le mie, in parte, non tutte: cosa c'entra l'amore con le persone incontrate, ossia con quelle donne in particolare che blaterano enciclopedie sui sentimenti e poi sono le prime a tirare una riga?

Forse si può attribuire la responsabilità al quel sentimento, entità, senso ultimo dell'esistenza, forza superna che muove l'universo, quando siamo noi umani a scomporre il puzzle sempiterno?

Voglio dire, l'amore non ha nessuna colpa e non muore ,in quanto energia, quando si esaurisce una relazione o storia o situazione, perchè la causa è da osservare nelle persone, quindi anche in noi.

Se ripenso alle mie vicissitudini, quante volte devo ammettere di essermi accorta di qualche "anomalia", di aver prestato fede alla cecità, convinta che poi, le cose, si sarebbero messe a posto, che i compromessi avrebbero funzionato, che dando una sgomitata qui e là, la macchina avrebbe ripreso a marciare.

Quante volte abbiamo sopportato, sofferto silenziosamente, accettato, sperato, quante volte ci siamo fatte complici delle mancanze dell'altra, pur di non rimanere da sole, pur di non lasciare andare, pur di non perdere quei piccoli vantaggi e piaceri, quando dispensati?

Quante volte abbiamo creduto che il sesso aggiustasse ogni aspetto?

Quante volte ci siamo rese complici delle responsabilità dell'altra?

E noi, dove siamo state, dove vogliamo stare, oggi, che siamo più grandi, qui, a dissacrare l'amore, a interrogarci, senza prima avere esaminato noi stesse, perchè se qualcosa non ha funzionato, è stato anche a causa nostra, probabilmente, qualche elemento va riparato anche dentro di noi, che abbiamo prestato il fianco.

E poi, tutto, ma proprio tutto, ogni incontro, ogni relazione, ogni storia e situazione, è amore davvero? Con quanta facilità, anche io, ho chiamato amore ciò che gli assomigliava, solo nella  forma, per bisogno, necessità, desiderio di quel contenitore...è lecito, è umano, ma occorre, secondo me, che ci interroghiamo.

Non mi stupisce che le relazioni o che so io, finiscano, quando non per esaurimento naturale: mi stupisce, più che altro, che inizino, e così velocemente, subito esposizione massima.

Certo, le emozioni sono veloci,  ma si può parlare, comunicare, ascoltare conoscere, misurarsi con l'altra e soprattutto, senza confondere l'intimità fisica con l'amore stesso.

Non si tratta di fortuna...

Altrimenti rimarremmo sempre qui a dire : ahimè, l'amore, che grande balla!

Non sono affatto d'accordo, esiste quell'incontro particolare, destinato, affine, duraturo e fondato.

Raro quanto volete, ma se non si iniziano ad usare le visioni corrette, ad avere chiarezza sui sentimenti, i soli che hanno valenza nel tempo, allora sì, organizziamo, o un safari, o un pellegrinaggio (dipende dall'offerta Last Minute) per avvalorare la tesi che continueremo ad essere sempre vittime di qualcosa e di qualcuno, ed io, questo, oggi, lo rifiuto proprio concettualmente, sono convinta che sia un pensiero confusivo,

Esistono, e sono lecite, anche le storie brevi, le situazioni, le passioni, le attrazioni, che hanno il loro nome e spazio, e visto che la linea da qui al coinvolgimento è molto sottile, che almeno, con l'esperienza raccolta ed elaborata, si faccia più attenzione ai falsi di Cupido, fuori e dentro di noi 😉

Boreale10@protonmail.com

L'unico Amore che funziona o almeno ne ha probabilità è quello semplice. Il più semplice possibile.

 

Ciao Robip, l'amore,in sé è semplice, è che siamo noi esseri umani ad essere complessi :-).

Capisco cosa vuoi dire, l'ho pensato anche io tante volte...

Boreale10@protonmail.com

Non credo esista una verità assoluta sull'amore.

Credo che ogni amore abbia la Sua unicità e non riesco a settoriarlo con pura retorica.

La maturità e credo soprattutto l'esperienza dei nostri vissuti ci faccia superare la banalità di responsabilità avute o non avute.

Alla base di ogni costruzione a mio giudizio ci devono essere forti fondamenta di lealtà e quanto altro, altrimenti si sbriciola tutto in macerie con l'unica responsabilità di chi in questo ha fallito.

Generalmente il fallimento potrebbe anche essere da entrambe le parti...nel non aver compreso molto probabilmente l'assenza di valori morali della stessa profondità.

Parlarne in maniera astratta è un po troppo semplicistico. Forse bisognerebbe analizzare l'unicità di ognuno.

Un film "saturno contro" quasi nauseabondo nel ripetere " per sempre non esiste"

Una canzone "la costruzione di un amore"

Un altra canzone in cui si sublima l'amore fisico "senza fiato"

Potrei continuare con poesie, libri ed altro, ma la dissertazione sarebbe lunga ed oziosa.

🙂

Gli spiriti liberi non sono fatti per essere domati. Hanno bisogno di restare liberi finché non trovano qualcuno di altrettanto selvaggio con cui correre.

Ciao Briciolablu,non sosterrei mai l'esistenza di una verità assoluta, ossia,la mia, perché la "verità" che io porto è unicamente la mia esperienza e il mio modo di sentire e leggere la realtà, dunque è talmente soggettiva,che necessariamente,si relativizza.

Inoltre,non mi piace sostituirmi agli altri,semmai scrivo sperando sempre in un confronto senza giudizio, cioè valutativo.

Non sono d'accordo quando scrivi di banalità o di astrazione, perché ognuno di noi può esprimere liberamente i propri contenuti dalle proprie visioni,e in quanto a responsabilità,ne abbiamo, perché siamo adulti e dunque,ogni azione compiuta richiama all'assunzione di una risposta da parte nostra.

Non intendo il gioco immaturo delle attribuzioni delle colpe,mi riferisco alle responsabilità.

Credo che il confronto sia buono quando non frainteso, personalmente non valuterei banale il sentito di una persona senza averle posto prima qualche domanda a riguardo, altrimenti suona più come un giudizio.

Nel vissuto di ognuna non si può sapere cosa sia accaduto, nè le ragione per le quali siano sorte,in lei,  certe visioni:conoscersi su questo forum comprende anche la possibilità di fare domande e di crescere insieme nell'accoglienza reciproca.

😉

 

 

 

Boreale10@protonmail.com
Cita da Silenia su 10 Agosto 2023, 16:21

Voglio dire, l'amore non ha nessuna colpa e non muore ,in quanto energia, quando si esaurisce una relazione o storia o situazione, perchè la causa è da osservare nelle persone, quindi anche in noi.

E noi, dove siamo state, dove vogliamo stare, oggi, che siamo più grandi, qui, a dissacrare l'amore, a interrogarci, senza prima avere esaminato noi stesse, perchè se qualcosa non ha funzionato, è stato anche a causa nostra, probabilmente, qualche elemento va riparato anche dentro di noi, che abbiamo prestato il fianco.

Cara Silenia,

 

solitamente non rispondo ai post seri perché, in questo spazio virtuale, cerco distrazione e leggerezza, proprio per “depurarmi” dalle pedanti pesantezze del mio lavoro e dalle estenuanti battaglie quotidiane per trovare un parcheggio libero all’ombra.

Ma, visto che hai citato la mia metafora dell’elefante bianco, tratta dal topic di Briciolablu “Non ci sono più per te”, ho deciso di fare un paio di considerazioni.

 

Ho riletto quel topic e non mi pare che qualcuna abbia “dissacrato l’amore”.

Certo, c’è dell’amarezza, l’amarezza che si prova ogni qual volta una storia importante finisce, ma non ho visto nessun missile a testata nucleare puntato su Cupido.

Nel topic non si fanno analisi sulle responsabilità delle persone, non ci si interroga su tali aspetti perché, a mio parere, il “focus” del post iniziale è il “lasciar andare”.

Impresa alquanto ardua, talvolta quasi impossibile.

Ci si guarda indietro, si sbircia in un ricordo, ci si chiede se tutto questo sentimento si trasformerà in altro oppure sprofonderà nell’oblio. Resta un grande “perché?” ma non si va oltre, per il momento.

E’ il primo doloroso passo verso l’elaborazione del lutto.

 

Poi arrivo io con la metafora dell’elefante bianco sulla rarità dell’amore felice ed eterno.

La rarità sta nel binomio felicità-eternità, non sul concetto di amore.

E’ una convinzione che deriva anche dal mio vissuto.

 

Ci sono persone (come me) per cui è più complicato trovare “l’incastro perfetto”, non per snobismo, capriccio o pretenziosità, ma semplicemente perché si ha una particolare natura, un particolare “sentire”, una fluidità tra i due generi.

Per me è ancora più difficile trovare l’elefanta bianca: ecco perché questa metafora mi è cara.

 

Non mi ritengo una vittima del fato, ma penso che certe vite siano più complicate di altre.

 

 

Concordo sull’importanza di interrogarci per fare chiarezza sui sentimenti, su cosa veramente cerchiamo.

Riconoscere errori e sottovalutazioni, raccogliere insegnamenti dalle esperienze negative ci metterà al riparo da quasi tutti i falsi Cupido.

 

Il quasi è ben ponderato:

ci sono manipolatrici e falsi d’autore estremamente difficili da smascherare!

 

 

LLC

 

 

 

 

 

Ci sono agnelli che azzannano alla gola. Fidati dei lupi. Se volete scrivermi: kenebia@libero.it

Cara Lupaceltika,

mi dispiace che questo mio intervento sia stato frainteso,o non inteso.Probabilmente non mi sono espressa adeguatamente,ci sta,e se può aver ferito o irritato la sensibilità di qualcuna,sono la prima a porgere le mie scuse e di assumermi la mia parte di responsabilità.

Vorrei dirti, Lupaceltika,di non aver fatto ironia sulla tua locuzione e né altro di simile, niente che possa somigliare a qualcosa di irrispettoso o di strumentalizzato.

Ci tengo a ribadire che ognuna procede dal proprio vissuto,e nessuno sa,dietro ad ogni persona, quali sofferenze vi siano, perciò non mi sarei mai permessa di svilire  quel vostro dibattito.

Sai,nemmeno io trascorro giornate lievi,la mia professione si occupa di prestare sostegno alle persone,ed incontro sofferenze, problematiche e criticità a vari livelli:esseri umani che si aspettano soluzioni ,che hanno bisogno di credere un pó nell'aiuto che posso fornire loro.

Ascolto sofferenza psichica e spirituale,il più delle volte,alla quale offrire risposte più che concrete.

Voglio dire che per tale ragione e sensibilità,sono solita rispettare i sentimenti altrui,quindi anche i tuoi e delle altre.

Non entro nel merito dell'amore, esaurisco qui l'argomento,ognuna di noi ha visioni e sentiti personali.

Ne parliamo qui,confidando,a volte,di essere comprese,o sperando che qualcuno ci ponga le domande per aprire anche un piccolo dialogo,ma capita che si sia più difesi,che disponibili.

Perciò, Lupaceltika,nessuna volontà di utilizzare i vostri contenuti a sproposito.

Forse, talvolta, bisognerebbe cercare di conoscersi davvero,di leggerezza in leggerezza, quando si apre quell'istante di confronto la sera,e ciascuna di noi ha voglia di sorridere cercando contatto.

Spero di aver scritto in chiarezza,sono sempre disponibile e aperta a te e a chiunque altra,nel caso contrario.

Silenia

 

 

Boreale10@protonmail.com
Cita da lalupaceltika su 16 Agosto 2023, 22:31

 

Riconoscere errori e sottovalutazioni, raccogliere insegnamenti dalle esperienze negative ci metterà al riparo da quasi tutti i falsi Cupido.

 

Il quasi è ben ponderato:

ci sono manipolatrici e falsi d’autore estremamente difficili da smascherare!

LLC

 

Esattamente Lupa, proprio così.

🙂

Gli spiriti liberi non sono fatti per essere domati. Hanno bisogno di restare liberi finché non trovano qualcuno di altrettanto selvaggio con cui correre.
Cita da Silenia su 10 Agosto 2023, 16:21

Sempre tratto dagli archivi del forum.

Ovvero, le esperienze, le disillusioni, le aspettative,  il dolore ,l'amore: in sintesi, le relazioni, o almeno così dette.

Tra elefantesse bianche e mosche bianche, aggiungo io, mi sembra che la casistica della rarità sia nettamente in ribasso (...)


"Le parole sono una fonte di malintesi", chiamo ancora in causa il Piccolo Principe.

Non ci conosciamo, non conosco voi, così come voi me: sono già complesse le relazioni dal vivo, figurarsi nella realtà virtuale, dove operano le ombre delle proiezioni e delle interpretazioni: è normale che spesso, senza che lo si voglia, si trasferiscano sull'altro impressioni e contenuti emotivi che ci riguardano.
Sarebbe più semplice conoscervi e farmi conoscere, ma non tutte siamo facilmente raggiungibili geograficamente, e non tutte abbiamo voglia di fare conoscenza.
Per me resta sempre il principio che una persona sia un territorio tattile, la si deve poter "sentire", non solo costruirla dentro di noi.


Perciò, da ora, ritengo prudente evitare argomenti impegnativi per non provocare fraintendimento o non intendimento, oppure piccoli sentimenti avversivi,  anche per non rischiare che io stessa possa esporre un tema inopportunamente, poichè non sempre imbocco la via corretta dell'ispirazione, per stanchezza o per altro.

E poi, nella terra dell'amore, dimorano ferite antiche, meglio non evocarle.


Sono consapevole, anche per le restituzioni ricevute, non solo per mia introspezione, di non aver offerto un buon confronto con il topic di mio pugno "La verità, vi prego, sull'amore".

Quel mio scrivere di getto è zeppo di impliciti, di passaggi sottesi e di sintesi che hanno fruttificato un infelice compendio, contro le mie ingenue intenzioni di confronto.

Voglio solo aggiungere, qui rispondo a Lupaceltika, che non mi sembra di essermi decentrata troppo dal focus dell'argomento, perché il pensiero apre continue finestre, quando sollecitato: raggi che dipartono dal nucleo centrale della stessa stella. Nel mio intendimento, stavo aprendo spazi ulteriori da quell'assunto, ma non pretendo che ti possa trovare d'accordo rispetto a questa mia modalità.
Quando ho commentato, inoltre, che si dovesse acquisire la capacità di non sentirsi sempre le vittime di qualcuno e/o di qualcosa, non stavo riferendomi , nello specifico, a qualcuna, ma a una visione personale trattata in generale, nella quale vi ero anch'io come soggetto dell'esperienza vissuta.


Ho voluto tenere distinto l'amore dalle nostre modalità emotive di gestione, che spesso ci conducono a sofferenza, suggerendo di osservare ciò a cui noi stesse collaboriamo per realizzarla, ed è qui che ho distinto ulteriormente:
non è l'amore in sé a cagionare sofferenza. 


Avevo letto il seguito dei commenti al Topic originario di Briciolablu (se il ricordo non mente) di alcune donne: qualcuna dubita dell'amore, sostenendo che le relazioni " eterne" non esistano, e cose simili: io stessa, in passato, l'ho affermato. A ragione di questo, ho utilizzato la distinzione citata poc'anzi.
Uscire a poco a poco dalle proprie convinzioni errate porta beneficio di crescita, e non si tratta di sentirsi delle "vittime" in senso stretto, mi riferivo a quella condizione in cui ci si sente sprovviste di possibilità e dunque si "delega", si sposta la cagione della propria sofferenza ( e anche gioia) all'esterno, mentre potremmo invertire qualche meccanismo in noi per impugnare proattivamente le azioni. 


Mi rammarico per quel mio scrivere implicito, non mi sono fatta comprendere.
Alcune sensibilità possono averlo trovato antipatico.
Capita che abbia una scrittura più emotiva e imponderata, tanto da parere sussiegosa.

Voglio davvero concludere qui questa disamina ,ci ho tenuto a riprendere alcuni passaggi, per spiegare, a quante abbiano letto il topic, le cause di un eventuale, spiacevole impatto con la sua lettura.

Lupaceltika, dedico infine a te, poche ,e spero buone righe.

Mi arriva più di quanto tu creda la tua metafora dell'elefantessa bianca, e per quanto tu possa sdrammatizzare attraverso l'ironia, capisco che "quel tuo territorio" sia davvero delicato.

Mi susciterebbe un poco di amarezza se sottovalutassi il mio rispetto e la mia considerazione della tua sensibilità.

Detto questo, auguro a tutte noi un biondo raccolto d'amore.

Silenia

Boreale10@protonmail.com

Cara Silenia,

le tue parole riguardo l’”elefante bianco” non mi hanno ferita né irritata.

Ho solo voluto precisare che dietro una metafora ci può essere un mondo.

Forse anche due.

Di riflessioni su me stessa/o ne ho fatte così tante che mi sono stufata di farle.

Oggi come oggi cerco solo un po’ di serenità, e se l’elefanta bianca non esiste mi va bene anche un’elefanta color panna, purchè sia dolce, femminile e sana di mente.

Azz… forse ho esagerato col terzo requisito.

Dolce femminile e con gestibile follia.

 

; - )

 

LLC

Ci sono agnelli che azzannano alla gola. Fidati dei lupi. Se volete scrivermi: kenebia@libero.it
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