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Donne in brodo

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Ovvero l’allegoria del minestrone.

 

Cominciamo con la Donna Carota. Alta, slanciata, senza grassi, in perfetta forma fisica, ha un aspetto un po’ conigliesco ma non è difficile innamorarsi di lei: ci dà un sacco di consigli salutisti, è dolce, simpatica, piena di buon senso.

Nonostante l’abbigliamento arancione, che rimanda al colore caldo dell’occaso, è poco calorica,

tiepida, equilibrata. Si concede subito, anche cruda. Non abbiamo bisogno di cuocerla a puntino e questo toglie il gusto dell’attesa, l’eccitazione della lenta cottura.

Inizialmente discreta, col tempo diventa prepotente, ci domina con le sue manie salutiste e ci impone una dieta ferrea, fatta solo di LEI. I nostri amici non le piacciono, ci fa il vuoto intorno, alla fine stiamo solo con la Donna Carota e con le sue amiche insalate, insipide e noiose.

Per amore sopportiamo, ma quando ci butta la Nutella nella spazzatura troviamo la forza di reagire: le chiediamo un ragionevole compromesso, tipo un ovetto Kinder al mese, ma Lei non cede, si arriva alla rottura e noi restiamo lì: sole, disperate, piene di vitamine e inutilmente abbronzate.

 

Dopo la Donna Carota, per reazione, ci imbattiamo in Lei: ironica e giocosa, godereccia e tondeggiante, la Donna Patata ci riporta una sfrenata lussuriosa gioia di vivere, un tripudio dei sensi, un’orgia di variegati sapori. Con lei ritroviamo l’eccitazione della lenta cottura, dei lunghi preliminari, la punzecchiamo per sentire se è pronta, ma lei non si concede, ci fa aspettare ancora un po’... e alla fine quelle cotte siamo noi!

Con la Patata si gode, la Patata tira e ci dà la Felicità.

Con Lei tutto si alza, anche il colesterolo, e a furia di gustarla qualche danno lo fa.

La Patata crea dipendenza, come la cocaina. Apparentemente costa poco perchè la paga il nostro cuore.

La Patata ci entra nel sangue, ci occlude le arterie con un sorriso porco, e noi arranchiamo col fiato corto dando la colpa all’età.

La DolcePatataAssassina, la PaffutaDarkLady dell’orto, ci riempie il cuore di false promesse, e poi lo spezza con un rapido infarto.

Per fortuna ci salvano gli amici, ma restano le cicatrici...

e qualche chilo in più.

 

Dopo tanta Patata arriva la Donna Sedano, quella che ci purifica con le proprietà diuretiche e le citazioni colte: lei ha la menzione frequente, noi la minzione frequente. Comunque si va d’accordo, è un rapporto molto intellettuale. Non è appariscente ma ha delle virtù nascoste: pulisce la casa, insaporisce brodi, minestre e soffritti, cura i reumatismi...

Sembra perfetta ma non lo è: anche se la cuoci per ore non si ammorbidisce del tutto, mantiene sempre una certa “consistenza” e contiene dei filamenti duri, fastidiosi, che s’infilano tra i denti e si attaccano morbosamente al palato. Insomma, quest’anima coriacea prima o poi salta fuori e la Donna Sedano si rivela terribilmente intransigente. La sua rigidità mentale è castrante: in sua presenza non si gioca, non si ride, non si rutta, non si dicono le parolacce, a letto è ammessa solo una posizione: quella del sedano.

Per cercare di renderla erotica la spalmiamo di Philadelphia alle erbe, la tuffiamo nella bagna cauda, la avvolgiamo in sensuali fette di speck... ma è tutto inutile: la Donna Sedano ha un’anima legnosa, e schifata da cotanta lussuria, ci guarda con disprezzo e se ne va.

 

Poi arriva la Donna Cipolla, quella che ci fa piangere. Si dice che anche lei purifichi... da cosa non si sa.

Comunque è un tipo affascinante, ci piace spogliarla lentamente, velo dopo velo, con le lacrime agli occhi. E’ un gioco dal sapore sadomaso: la MistressCipolla ci ordina di non piangere e noi ci tratteniamo, per farla godere dei nostri sguardi umidi e sbarrati, pieni di adorazione.

Tra le Donne-verdura è la più forte e perversa: ci convince che senza di Lei non possiamo fare nulla: nè sughi, nè brodi, nè soffritti per risotti...

Ogni tanto la tradiamo con la Donna-Scalogno, ma siccome non ci fa piangere abbastanza torniamo sempre da Lei.

E’ una maledizione che ci lega alle Lacrime, un bisogno ancestrale di Strazio, che però si attenua nel tempo... dopo infiniti pacchetti di kleenex.

Oggi la Donna-Cipolla quasi non mi fa più effetto, ma ogni tanto ne guardo una... da dietro gli occhiali a specchio.

 

Poi c’è la Donna Prezzemolo, quella invasiva che s’infila dappertutto, petulante e rompiballe mette il becco in tutto quello che facciamo. Alla fine ci arrendiamo alla sua onnipresenza, in fondo non è cattiva, e la trituriamo volentieri sotto una romantica mezzaluna.

 

La Donna Aglio è quella pesante. Sostiene di avere molte sfumature ma ha solo tanti spicchi, tutti con lo stesso sapore. Vi consiglio di triturarla insieme alla Donna Prezzemolo, sotto la romantica mezzaluna, e di tuffarle nel calderone dei ricordi più o meno a mezza cottura.

 

Penso a questo mentre cucino; ogni verdura evoca una donna: ricordi belli, altri dolorosi... ma tutti convergono nel pentolone e il risultato è davvero strepitoso: un fantastico minestrone. Basta mischiare gli ingredienti nelle giuste dosi, e prendere il buono da ogni Donna-Verdura.

Mentre lo gusto mi sento infinitamente ricca e in pace col mondo come un Pascià!

 

 

LLC

 

 

 

Ci sono agnelli che azzannano alla gola. Fidati dei lupi. Se volete scrivermi: kenebia@libero.it

Ciò che hai scritto esilarante, ironico e pungente mi ha strappato più di qualche sorriso!

Però non mi ritrovo aspirante ad alcun ortaggio da Te minuziosamente descritto e ne ho avuto compagne che assomigliano a questi Tuoi "voli pindarici".

 

😉

 

Gli spiriti liberi non sono fatti per essere domati. Hanno bisogno di restare liberi finché non trovano qualcuno di altrettanto selvaggio con cui correre.

Io ho sempre preferito i piaceri della carne....le donne verdura le terrò per la mia stagione quaresimale.

Condivido il Tup pensiero Robip.....

 

🙂

Gli spiriti liberi non sono fatti per essere domati. Hanno bisogno di restare liberi finché non trovano qualcuno di altrettanto selvaggio con cui correre.
Cita da lalupaceltika su 20 Agosto 2023, 19:00

Ovvero l’allegoria del minestrone.

 

Cominciamo con la Donna Carota. Alta, slanciata, senza grassi, in perfetta forma fisica, ha un aspetto un po’ conigliesco ma non è difficile innamorarsi di lei: ci dà un sacco di consigli salutisti, è dolce, simpatica, piena di buon senso.

Nonostante l’abbigliamento arancione, che rimanda al colore caldo dell’occaso, è poco calorica,

tiepida, equilibrata. Si concede subito, anche cruda. Non abbiamo bisogno di cuocerla a puntino e questo toglie il gusto dell’attesa, l’eccitazione della lenta cottura.

Inizialmente discreta, col tempo diventa prepotente, ci domina con le sue manie salutiste e ci impone una dieta ferrea, fatta solo di LEI. I nostri amici non le piacciono, ci fa il vuoto intorno, alla fine stiamo solo con la Donna Carota e con le sue amiche insalate, insipide e noiose.

Per amore sopportiamo, ma quando ci butta la Nutella nella spazzatura troviamo la forza di reagire: le chiediamo un ragionevole compromesso, tipo un ovetto Kinder al mese, ma Lei non cede, si arriva alla rottura e noi restiamo lì: sole, disperate, piene di vitamine e inutilmente abbronzate.

 

Dopo la Donna Carota, per reazione, ci imbattiamo in Lei: ironica e giocosa, godereccia e tondeggiante, la Donna Patata ci riporta una sfrenata lussuriosa gioia di vivere, un tripudio dei sensi, un’orgia di variegati sapori. Con lei ritroviamo l’eccitazione della lenta cottura, dei lunghi preliminari, la punzecchiamo per sentire se è pronta, ma lei non si concede, ci fa aspettare ancora un po’... e alla fine quelle cotte siamo noi!

Con la Patata si gode, la Patata tira e ci dà la Felicità.

Con Lei tutto si alza, anche il colesterolo, e a furia di gustarla qualche danno lo fa.

La Patata crea dipendenza, come la cocaina. Apparentemente costa poco perchè la paga il nostro cuore.

La Patata ci entra nel sangue, ci occlude le arterie con un sorriso porco, e noi arranchiamo col fiato corto dando la colpa all’età.

La DolcePatataAssassina, la PaffutaDarkLady dell’orto, ci riempie il cuore di false promesse, e poi lo spezza con un rapido infarto.

Per fortuna ci salvano gli amici, ma restano le cicatrici...

e qualche chilo in più.

 

Dopo tanta Patata arriva la Donna Sedano, quella che ci purifica con le proprietà diuretiche e le citazioni colte: lei ha la menzione frequente, noi la minzione frequente. Comunque si va d’accordo, è un rapporto molto intellettuale. Non è appariscente ma ha delle virtù nascoste: pulisce la casa, insaporisce brodi, minestre e soffritti, cura i reumatismi...

Sembra perfetta ma non lo è: anche se la cuoci per ore non si ammorbidisce del tutto, mantiene sempre una certa “consistenza” e contiene dei filamenti duri, fastidiosi, che s’infilano tra i denti e si attaccano morbosamente al palato. Insomma, quest’anima coriacea prima o poi salta fuori e la Donna Sedano si rivela terribilmente intransigente. La sua rigidità mentale è castrante: in sua presenza non si gioca, non si ride, non si rutta, non si dicono le parolacce, a letto è ammessa solo una posizione: quella del sedano.

Per cercare di renderla erotica la spalmiamo di Philadelphia alle erbe, la tuffiamo nella bagna cauda, la avvolgiamo in sensuali fette di speck... ma è tutto inutile: la Donna Sedano ha un’anima legnosa, e schifata da cotanta lussuria, ci guarda con disprezzo e se ne va.

 

Poi arriva la Donna Cipolla, quella che ci fa piangere. Si dice che anche lei purifichi... da cosa non si sa.

Comunque è un tipo affascinante, ci piace spogliarla lentamente, velo dopo velo, con le lacrime agli occhi. E’ un gioco dal sapore sadomaso: la MistressCipolla ci ordina di non piangere e noi ci tratteniamo, per farla godere dei nostri sguardi umidi e sbarrati, pieni di adorazione.

Tra le Donne-verdura è la più forte e perversa: ci convince che senza di Lei non possiamo fare nulla: nè sughi, nè brodi, nè soffritti per risotti...

Ogni tanto la tradiamo con la Donna-Scalogno, ma siccome non ci fa piangere abbastanza torniamo sempre da Lei.

E’ una maledizione che ci lega alle Lacrime, un bisogno ancestrale di Strazio, che però si attenua nel tempo... dopo infiniti pacchetti di kleenex.

Oggi la Donna-Cipolla quasi non mi fa più effetto, ma ogni tanto ne guardo una... da dietro gli occhiali a specchio.

 

Poi c’è la Donna Prezzemolo, quella invasiva che s’infila dappertutto, petulante e rompiballe mette il becco in tutto quello che facciamo. Alla fine ci arrendiamo alla sua onnipresenza, in fondo non è cattiva, e la trituriamo volentieri sotto una romantica mezzaluna.

 

La Donna Aglio è quella pesante. Sostiene di avere molte sfumature ma ha solo tanti spicchi, tutti con lo stesso sapore. Vi consiglio di triturarla insieme alla Donna Prezzemolo, sotto la romantica mezzaluna, e di tuffarle nel calderone dei ricordi più o meno a mezza cottura.

 

Penso a questo mentre cucino; ogni verdura evoca una donna: ricordi belli, altri dolorosi... ma tutti convergono nel pentolone e il risultato è davvero strepitoso: un fantastico minestrone. Basta mischiare gli ingredienti nelle giuste dosi, e prendere il buono da ogni Donna-Verdura.

Mentre lo gusto mi sento infinitamente ricca e in pace col mondo come un Pascià!

 

Ebbi a che fare con una Donna Carota, contemporaneamente Sedano...ricordo il frigo invaso dalla giungla d'insalate, ed io di liana in liana, alla ricerca di una tortina paradiso, ma ahimè, solo yogurt e latte allo 0,00000000000000000 periodico.

Le rare volte in cui si ordinava una pizza: la sua (che io battezzai "Pizza alla depressogena") bianca senza mozzarella e pomodoro, con qualche verdura grigliata sopra a mo' di soprammobile, contro la mia, gaudente e deliziosa.

Evitavo il suo sguardo incendiario mentre sorseggiavo la mia birra scura...

Interruppi la relazione per fame.

Lei si portò via anche i fili d'erba, usati in  sostituzione degli spaghetti.

Quel giorno, io e il frigo, festeggiammo fino a tarda notte.

Queste Donne-verdura le trovo assai autocentrate!Non si spostano di un millimetro, unicamente fini a stesse!

Lupaceltika, aiutami a trovare la verdura che è in me, chi sono io? Ho una crisi orto-esistenziale: mi sono cercata nel tuo minestrone, ma invano.

P.S.

Mi ha fatto ridere la Donna Sedano: "La Donna Sedano si rivela terribilmente intransigente. La sua rigidità mentale è castrante: in sua presenza non si gioca, non si ride, non si rutta, non si dicono le parolacce, a letto è ammessa solo una posizione: quella del sedano." 

"La posizione del sedano" dice tutto!!

 

 

 

 

 

Boreale10@protonmail.com
Cita da robip su 21 Agosto 2023, 12:55

Io ho sempre preferito i piaceri della carne....le donne verdura le terrò per la mia stagione quaresimale.

Cara Robip.... come darti torto (per me il top è la donna polpetta, tonda e con sapori compositi),

tuttavia mi astengo da allegorie sulla carne che potrebbero urtare le vegane.

Per la tua stagione quaresimale ti consiglio comunque di abbondare con le donne patata, evitando quelle germogliate che sono tossiche 😉

LLC

 

Ci sono agnelli che azzannano alla gola. Fidati dei lupi. Se volete scrivermi: kenebia@libero.it
Cita da Silenia su 21 Agosto 2023, 16:25

Ebbi a che fare con una Donna Carota, contemporaneamente Sedano...ricordo il frigo invaso dalla giungla d'insalate, ed io di liana in liana, alla ricerca di una tortina paradiso, ma ahimè, solo yogurt e latte allo 0,00000000000000000 periodico.

Lupaceltika, aiutami a trovare la verdura che è in me, chi sono io? Ho una crisi orto-esistenziale: mi sono cercata nel tuo minestrone, ma invano.

P.S.

Mi ha fatto ridere la Donna Sedano: "La Donna Sedano si rivela terribilmente intransigente. La sua rigidità mentale è castrante: in sua presenza non si gioca, non si ride, non si rutta, non si dicono le parolacce, a letto è ammessa solo una posizione: quella del sedano." 

"La posizione del sedano" dice tutto!!

 

Si, cara Silenia, le Donne Verdura sono molto autocentrate.

Le più egocentriche sono, appunto, la Carota e la Sedano.

Hai avuto la sfortuna di incontrare un mix letale: hai fatto bene a fuggire!

Ma poi come si fa a negare una tortina paradiso alla propria amata?

Ah, certe teste di verdura proprio non capiscono 🙁

 

Se non ti ritrovi negli ortaggi del mio minestrone meglio così.

Magari non sei nessuna verdura oppure tutte, un centrifugato che estrae il meglio da ogni componente.

Potresti essere una tortina paradiso o un delizioso pasticcio di carne e verdure, perché limitarsi?

Per arricchire il sapore dobbiamo avere un giusto numero di ingredienti, altrimenti diventiamo rigidi e spenti.

Nella posizione del sedano 😉

 

LLC

 

Ci sono agnelli che azzannano alla gola. Fidati dei lupi. Se volete scrivermi: kenebia@libero.it

Ho pasticciato con la citazione, riporto qui la risposta a Silenia:

 

Si, cara Silenia, le Donne Verdura sono molto autocentrate.

Le più egocentriche sono, appunto, la Carota e la Sedano.

Hai avuto la sfortuna di incontrare un mix letale: hai fatto bene a fuggire!

Ma poi come si fa a negare una tortina paradiso alla propria amata?

Ah, certe teste di verdura proprio non capiscono 🙁

 

Se non ti ritrovi negli ortaggi del mio minestrone meglio così.

Magari non sei nessuna verdura oppure tutte, un centrifugato che estrae il meglio da ogni componente.

Potresti essere una tortina paradiso o un delizioso pasticcio di carne e verdure, perché limitarsi?

Per arricchire il sapore dobbiamo avere un giusto numero di ingredienti, altrimenti diventiamo rigidi e spenti.

Nella posizione del sedano 😉

 

LLC

Ci sono agnelli che azzannano alla gola. Fidati dei lupi. Se volete scrivermi: kenebia@libero.it
Cita da briciolablu su 21 Agosto 2023, 00:21

Ciò che hai scritto esilarante, ironico e pungente mi ha strappato più di qualche sorriso!

Però non mi ritrovo aspirante ad alcun ortaggio da Te minuziosamente descritto e ne ho avuto compagne che assomigliano a questi Tuoi "voli pindarici".

Cara Briciola, come già detto, è meglio la pluralità di sapori.

Nel cibo, nelle donne, nell'Amor...

😉

LLC

Ci sono agnelli che azzannano alla gola. Fidati dei lupi. Se volete scrivermi: kenebia@libero.it
Cita da lalupaceltika su 22 Agosto 2023, 17:10

Ho pasticciato con la citazione, riporto qui la risposta a Silenia:

 

Si, cara Silenia, le Donne Verdura sono molto autocentrate.

Le più egocentriche sono, appunto, la Carota e la Sedano.

Hai avuto la sfortuna di incontrare un mix letale: hai fatto bene a fuggire!

Ma poi come si fa a negare una tortina paradiso alla propria amata?

Ah, certe teste di verdura proprio non capiscono ????

 

Se non ti ritrovi negli ortaggi del mio minestrone meglio così.

Magari non sei nessuna verdura oppure tutte, un centrifugato che estrae il meglio da ogni componente.

Potresti essere una tortina paradiso o un delizioso pasticcio di carne e verdure, perché limitarsi?

Per arricchire il sapore dobbiamo avere un giusto numero di ingredienti, altrimenti diventiamo rigidi e spenti.

Nella posizione del sedano ????

 

LLC

Risposta ricevuta:-).

Mi piace sentirmi come una tortina paradiso e un pasticcio di carne (con poche verdure).

Come la si possa negare  all'amata,non lo so.

Giusto quel manico d'ombrello di un sedano può trafiggere il cuore con la sua anima fibrosa, censurando profusione di dolcezza e di zucchero a velo tra i sorrisi  alla crema!

🙂

 

Boreale10@protonmail.com
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